Il rifrattometro [step 02]
è lo strumento con cui si conclude un lungo cammino intellettuale cominciato, come al solito,
con i greci: il grande astronomo e geografo Tolomeo (100-170 d.C.)
aveva scoperto come varia il cammino della luce nel cielo e lo attribuì
correttamente al passaggio attraverso masse atmosferiche di diversa
densità. Esso è composto da un oculare in cui vengono visualizzati gli indici di rifazione e da prismi che riflettono la luce [step 03]. Il suo nome prende proprio spunto dal fenomeno che egli sfutta, ovvero la rifrazione [step 01]). L'ottica [step 04]
è la scienza da cui deriva la costruzione di questi strumenti, ma molte altre ne sfruttano il fuzionamento per ampliarne le proprie conoscenze (come la gemmologia, la veterinaria,..). Il principio di misura ottico si basa sul popolare fenomeno osservato quando immergiamo una matita o
una cannuccia in un bicchiere con acqua o un remo nel mare: sembrano
piegati. [step 05]. Un fascio
di raggi di luce che attraversava un fluido (tipo aria) con diverse
angolazioni presentava una parte di raggi riflessi dall’interfaccia fra i
due fluidi indietro verso il primo, una quota di raggi rifratti cioè
che si perdono all’interno del secondo fluido (tipo acqua) con
angolazioni diverse. Quella particolare angolazione di arrivo è detta angolo critico di incidenza.
Il primo inventore che si pose il problema della costruzione di questo strumento fu Abbe, in priena rivoluzione industriale, quando molte attività industriali e commerciali
avevano bisogno di conoscere la concentrazione degli zuccheri [step 09]. Misurando l'indice di rifrazione di una soluzione
zuccherina, è possibile, ad esempio, determinarne la sua concentrazione e
quindi il suo grado zuccherino oppure la purezza delle sostanze[step 26]. Per far si che la luce passi attraverso il rifrattometro, esso deve essere costituito da un particolare tipo di vetro detto vetro flint [step 08] e da qui si ha la nascita di vari brevetti per la costruzione di questi strumenti, dai più antichi ai più moderni [step 17]. Ad oggi i rifrattometri sono fabbricati e
venduti principalmente nell'ambito della produzione vinicola e nei birrifici [step 11], ma sono usati anche in svariati ambiti come la torrefazione [extra] e la gemmologia.
Sviluppatosi appunto in epoca di rivoluzione industriale, si registra un elevato interesse da parte di studiosi e appassionati nella pubblicazione di libri che raccontano la storia e lo sviluppo di questo strumento [step 10] (come si può notare graficamente su google ngram [step 24], cercando l'inventore e le parole legate al rifrattometro semanticamente).
Il blog si propone di analizzare, non solo l'approccio prettamente scientifico, ma anche i riferimenti dello strumento nella cultura di
massa: dal cinema [step 12], alla pubblicità [step 13], alla filatelia [step 18] e ai fumetti in cui appare [step 21] . Anche i dettagli tecnico/pratici non sono stati trascurati, come il marchio [step 20], l’anatomia [step 16] e il manuale d’uso [step 22]
dello strumento.
Per rendere più chiaro e immediato il tutto si è
cercato di classificare l’oggetto attraverso un albero tassonomico [step 14],
ovvero la sua collocazione nella “gerarchia” degli strumenti; di
definirne i concetti cardine che lo caratterizzano attraverso una mappa concettuale [step 27] ; di trovare collegamenti letterari attraverso la stipulazione di un abbecedario [step 19].
Attraverso un'approfondita ricerca, talvolta anche in lingua straniera, si sono potuti approfondire i più svariati ambiti che caratterizzano questo strumento. La "cosa" è stata analizzata e sviscerata, non vedendola banalizzata del suo significato , ma anzi arricchita del suo ruolo sociale e culturale che ha e che ha avuto.
Nella nostra vita siamo circondati da "cose" e nello [step 25],
ho riportato tre oggetti legati alla mia vita passato, a quella presente e a quella futura.
Con questo, spero che oggetti scientifici, dall'utilizzo all'apparenza molto complicato, vengano visti come strumenti vicini a noi che caratterizzano le nostre vite quotidianamente e che possiamo guardare oltre al semplice oggetto per vedere dentro di esso "la storia delle cose".
Nessun commento:
Posta un commento